ORARIO DI APERTURA:

Domeniche e Festivi: 15:00-18:30

Apertura Stagione Turistica: Domenica 18 febbraio 2024 

Chiuse a Pasqua – Aperte a Pasquetta

Speciale Apertura 1 Maggio: 11:00 – 19:00

Chiusura Stagione Turistica: Domenica 27 ottobre 2024 

 

BIGLIETTI:

Intero: 3,00 €

Ridotto: 2,00 € (over 60 – ragazzi 11-17 anni – gruppi dalle 15 persone, previa prenotazione)

Scuole: 1,00 €

Gratuito: disabili e bambini fino ai 10 anni

 

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

Pro Loco Alte Montecchio

Via dei Trozi n. 2, Montecchio Maggiore

Orari apertura: dal lunedì’ al venerdì’ 16.00 – 19.00

Telefono: 0444-696546

Cell: 340-0796224 (telefonare in orario ufficio)

Mail: info@prolocoaltemontecchio.it

Apriamo su richiesta per gruppi organizzati e scolaresche, previa prenotazione, anche in giorni differenti da quelli indicati.

 

IL COMPLESSO IPOGEO:

Sotto il castello di Giulietta

Il complesso delle cave sotterranee denominato Priare si trova sulla sommità’ della dorsale collinare di Montecchio Maggiore, poco sotto uno dei due castelli scaligeri di Bellaguardia e della Villa, meglio noti come “i castelli di Giulietta e Romeo” e più’ precisamente, sotto quello di Giulietta o della Bellaguardia. Secondo la tradizione, ad ispirare il conte Luigi da Porto (1485-1529) a comporre la notissima novella, ripresa poi da Shakespeare, sarebbero stati proprio i due castelli, ben visibili dalla propria villa a Montorso.

Usate come fungaia

L’estrazione della pietra, sempre piu’ sporadica, e’ stata attiva fino a dopo la seconda guerra mondiale.Durante il conflitto le Priare servirono da ricovero e rifugio alla popolazione locale e sembra che proprio in questo periodo siano stati realizzati lavori di riadattamento, come molte delle tamponature che chiudono i vani laterali del complesso sotterraneo. Dopo la guerra, abbandonata definitivamente l’attivita’ estrattiva, le Priare furono utilizzate tra il 1972 e il 1985, come fungaia. Dopo questa data il sistema sotterrraneo subi’ un inesorabile degrado.

25 rari camini epicarsici

Nel 2000 il Club Speleologico Proteo di Vicenza inizio’ una serie di indagini all’interno del sito che portarono all’ esplorazione delle cavita’ naturali intersecate dalla cava e all’esecuzione di un dettagliato rilievo topografico e all’inquadramento corretto del sistema sotterraneo e della sua storia. L’amministrazione comunale di Montecchio Maggiore in collaborazione con gli speleologi vicentini diede successivamente avvio alla realizzazione e all’esecuzione di un intervento di recupero e valorizzazione turistico-culturale del sistema ipoigeo, integrato in un’area, quella dei castelli della Villa e di Bellaguardia, gia’ di per se’ straordinariamente rilevante sul piano storico e archeologico

Il vano della morte

Situato nella parte più’ profonda e interna del sistema ipogeo e’ il vano della morte.Secondo la tradizione, peraltro comune a molte fortificazioni medievali, nel mastio del Castello di Bellaguardia (o di Giulietta) sarebbe presente un pozzo in cui venivano gettati i condannati a morte, ed e’ forse a quest’ultimo che allude la denominazione del vano. Qui si trovano effettivamente degli alti camini naturali, di cui uno sbarrato da una grata metallica;il rilievo topografico ha tuttavia evidenziato che i camini si trovano al di fuori delle mura di cinta del castello, cosi’ che la leggenda popolare non trova fondamento nei fatti.

1475 metri di cunicoli e cavita’ antiche

Le visite al complesso sotterraneo avvengono in totale sicurezza e sotto la guida di un accompagnatore qualificato.Il complesso sotterraneo ha uno sviluppo spaziale di 1475 metri, di cui 1186 relativi ai vani artificiali e 289 metri nelle 25 cavità’ naturali intercettate nello scavo della pietra e relative a fenomeni di epicarsismo. I Vasti ambienti sotterranei sono composti dal ramo principale, che conduce alla parte più’ interna e profonda del sistema a circa 200 metri dall’ingresso con un dislivello negativo di circa 8,50 metri e da un ramo secondario di circa 300 metri.Per motivi di sicurezza, tuttavia, solo una parte del ramo e’ aperto alla visita. Lungo il percorso appositi punti di vista provvisti di adeguate didascalie permettono di illustrare con dettaglio gli elementi salienti della geologia e della storia del sito.Le temperature oscillano tra i 10 e i 15 gradi

Di origine romana

Il sistema sotterraneo trae origine dall’estrazione della pietra tenera o pietra di Vicenza, un materiale da costruzione assai pregiato, utilizzato in edilizia e per opere architettoniche. L’origine delle cave di Montecchio e’ da porre in relazione con la costruzione dei complessi fortificati, eretti in varie epoche alla sommità’ del monte a partire forse dall’epoca romana.Secondo la tradizione, che tuttavia finora non ha trovato fonti di riscontro, da queste cave proviene la pietra con cui furono scolpiti i sarcofagi trovati nella necropoli romana della Chiesa di S.Felice a Vicenza. La presenza di cave per l’ estrazione della pietra e’ documentata dal 1231; nelle Cronache di Giovan Battista Pellegrino (1415-1506) poi riprese da Francesco Barbarano (1596-1656) si afferma infatti, a proposito del Ponte Posterla di Vicenza, che nell’anno 1231 “fu fabbricato in pietra, e la comunità’ di Montecchio Maggiore per certo delitto fu condannata di dare e condurre tutte le pietre necessarie per detta fabbrica”.

 

Consigli per i visitatori:

-Indossare il caschetto fornito dallo staff Priare

-Utilizzare un abbigliamento pratico

-Muoversi in gruppo e non allontanarsi dai percorsi predisposti per la visita

 

Come arrivare:

Le Priare si trovano a 4 km dall’uscita Montecchio dell’autostrada A4,tra Vicenza e Verona.

Dal centro citta’ si seguono le indicazioni per i castelli.

L’ingresso delle grotte si trova tra il castello della Villa (Castello di Romeo) e il castello della Bellaguardia (Castello di Giulietta)